E sono qui, seduta davanti a questo specchio per l’ennesima
volta.
Mi guardo e faticosamente cerco di riconoscermi.
E’ strana questa sensazione di leggerezza,
come se fossi fuori dal mio corpo fluttuante,
e stessi osservando una donna che è morta dentro,
ma il dolore mi rende cosciente che quella che vedo riflessa
sono io.
Osservo i miei occhi e attraverso essi l’anima parla… sa chi
è stato
e lo so anch’io ma non lo voglio, non lo posso dire.
Sarebbe la conferma del mio fallimento,
un’ennesima violenza e mi sentirei precipitare nuovamente
nel vuoto e nella solitudine di questo inferno.
E’ stato un orrore, consumato qui,
dove mi appartengono le cose più care dove avrei dovuto
sentirmi al sicuro,
protetta e amata.
Invece no… ho permesso che mi venisse rubata tutta la mia
sicurezza,
un giorno dopo l’altro, tutti uguali, senza sole.
Dicono che attraverso la sofferenza si cresce, ci si
rafforza,
ma io adesso vorrei solo sparire e ripulirmi da questo
orrore.
Forse troverò il coraggio di farlo …domani.
x
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