Era una giornata di pioggia fitta, insistente e pesante, durava ormai da
giorni, quella pioggia penetrante, pesante e invadente!Si dice di solito, nella
credenza di fede, che la pioggia serva a lavare le cose sporche.Come i peccati
del mondo, oltre che le strade, le case e le strade sudice.Si sostiene che
porti via anche le malattie epidemiche e che ridoni colore alle cose!Ma lì in
India, sembrava non portasse tutte queste cose, portava acqua, solo acqua da
bere! E non era certo poco! Le pozzanghere erano il divertimento più allegro e
chiassoso, per quei bambini dagli occhi come le perle e la pelle scura come un
biscotto un po’ più dorato, dal forno di casa!
Sguardi
profondi, resi così dalla privazione del corpo, quella che lascia spazio
all’interezza dell’anima!Anime d’oriente! Belle anime, avvolte da incensi
profumati, colori forti e odori acri di corpi in continuo movimento, nel gioco
del salterello in quelle pozzanghere, di acqua stagnante.
Sarhja
camminava veloce a capo chino, tenendo in braccio il suo bellissimo
bimbo.Sembrava una Madonna di colore, i suoi occhi grandi, parevano
lampioni
accesi sul mondo, pieni di meraviglia continua.Quegli occhi che si ammira solo
in Oriente!Dipinti all’interno dal kajaL morbido e segoso, per tener lontana la
polvere dei luoghi!Anche il suo splendido bambino, lo aveva dipinto nei suoi
occhietti ridenti!E quegli sguardi di mamma e bimbo, erano così profondi e
splendenti, che nemmeno la notte più chiara di luna piena, poteva imitarli!
Sarhja
si avvicinò al fiume con la sua veste arancio e oro, era l’abito più bello che avesse.Il
suo bimbo invece era nudo, camminò sino a immergere le anche, in quell’acqua
gialla, colma di argilla vivente. Bagnò il suo viso di Madonna nera, le sue
lunghe dita affusolate, indurite dal lavoro dell’intreccio, carezzavano di
acqua sacra il visino del suo piccolo.Luceva ------
Il
suo dolce faccino colorato, al primo sole dopo la pioggia.Quel giorno, nel
Gange, la mamma lo purificava, come tante volte aveva fatto e tante altre
avrebbe fatto!Sorrideva il piccolo
fanciullino,
mentre le braccine si chiudevano a corolla intorno al suo collo, adornato di
collane lucenti.Il suo sguardo d’infante già predestinato, guardava
incuriosito, quella piccola e stretta zattera di legno.Ove un uomo dormiente
per sempre, bruciava, al sacro fuoco delle fiamme.Affinché mentre il corpo s’incenerisce,
l’anima rinasca a nuova vita, nella storia di un nuovo essere vivente.Guardava
quella scena,
curioso,
ma….distaccato! Come se quel che vedeva, appartenesse a un altro mondo, non al
suo!
Due
perle lucenti, scesero dagli occhi bellissimi di Sarhja!
“”
Lei aveva già visto Il Cristo,”” negli occhi distaccati e incantati del suo
piccolo! Aveva
già visto, molto lontano, Sarhja! L’amore che bruciava, in quei piccoli occhi
d’ebano lucente, era già parte di quella piccola anima, che avrebbe lasciato
l’India, per divenire un’anima Grande!Sarhja strinse a se, il suo piccolo tesoro, guardò l’orizzonte
che s’infiammava della sera vicina, e disse:< Ti ho dato la vita Shaji! Ma non
mi appartieni ! Tu non sei nato per questo mondo ! Ma …..Per Il Mondo!! Il mio
cuore ti seguirà !>.Strinse dolcemente, quel corpicino lucente d’acqua, E
con un tenero bacio, lo congedò!
Gesù
Stava Passando, e lei senza piangere, Tese le braccia, glielo porse. E il
piccolo Shaji, sorridente, chiuse le braccine lucenti,bagnate dall’acqua sacra
del Gange,
intorno al collo di Dio, reclinò il suo capo e
si addormentò!
Sognò
della sua vita, ascoltò dalla Sua divina Voce, la storia che lo attendeva di
vivere nel mondo, lontano da sua madre.
La
dove l’oriente sarebbe stato solo un dolce ricordo, da rimembrare nelle serate
d’inverno, magari vicino all’albero di Natale e il presepe! Sognò della gioia
che avrebbe donato ai suoi fratelli chiari,lui che portava sul volto la
fisicità di sua madre,stupenda madonna nera!E quando si svegliò da quel sogno,
era ormai un adulto.Alzava le braccia alla folla, che era in inneggiante
preghiera a Gesù, per benedirla,mentre stava ricordando quel lontano giorno
della sua infanzia!
Ricordò
la resa mansueta di sua madre, che aveva accettato il SUO SI, quel giorno
nell’acqua sacra del Gange!
E
benedì sua madre, mentre in terra d’oriente, lei si spegneva e incontrava Gesù
realmente!Ma Shaji non poteva saperlo!E mentre l’immenso salone si animava di
pianto per la gioia dei tanti miracoli che gli occhi di tutti vedevano, una
donna dalla pelle d’ebano lucente, si avvicinò all’altare, tendendo le braccia
a Shaji sacerdote! Gli sorrise felice e disse:< Figlio mio! Tu sei la
gioia,tu sei l’amore,tu sei quell’uomo, che ho lasciato andare via da me e che ora mi ha aperto la strada
per il cielo! Grazie figlio mio, per
essere divenuto padre mio!>
Shaji
non lo comprese subito, perché quella donna era così giovane e innocente, da
essere irriconoscibile! Ma quando giunse il telegramma, il giorno dopo, seppe
che quella giovane e bellissima donna, era sua madre che veniva a salutarlo!Era
proprio lei, sua madre! Ed era bella e giovane, come “quel” giorno di festa
nell’acqua del sacro Gange!Una lacrima gli scaldò la gota scura, e il suo viso
per un attimo fu , “quel” lucente viso d’infante, fra le braccia di sua
madre.Mentre lei lo immergeva nell’acqua del sacro fiume, e lui innocente,
diceva il suo Si a Gesù !
E fra
un pianto di dolore e di gioia, disse:<Mamma!Ecco tuo figlio! Figlio! Ecco
tua madre!>E mentre pronunciava quelle parole sincere, una stella nel cielo
brillò più delle altre! Sicuramente erano gli occhi di sua madre, che ridenti
come perle preziose, avevano preso il posto di una stella, come regalo della
sua eternità!
Fine
Adele_langeloblu
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